La Casa di cura Santa Lucia potenzia la sua unità di Senologia Siracusa con una nuova apparecchiatura d’avanguardia.
Una delle evidenze più importanti emerse nel campo di ricerca del tumore mammario è la correlazione lineare tra le dimensioni della neoplasia e la diffusione della malattia.
La sopravvivenza a 5 anni è del 98% nei tumori piccoli e scende all’84% quando il tumore si diffonde ai linfonodi loco regionali.
La logica conseguenza è, da una parte maggiore attenzione clinica verso qualsiasi cambiamento e dall’altra la necessita di implementare strumenti diagnostici sempre più sensibili in grado di garantire un reale anticipo diagnostico.
La mammografia è una radiografia della mammella che utilizza raggi X a dosi relativamente basse ed è l’esame più efficace per la scoperta di tumori in fase iniziale.
Tecnicamente, impressiona su lastra (sistema analogico) o memorizza su computer (sistema digitale) un’immagine della mammella bidimensionale, larghezza e lunghezza e di tre colori, nero, grigio e bianco.
In una percentuale non trascurabile dei casi tuttavia questo esame non è in grado di individuare il tumore che, clinicamente, si manifesterà prima del controllo successivo.
Il limite delle apparecchiature mammografiche analogiche o digitali è determinato dalla loro incapacità di scomporre i tessuti che vengono proiettati, uno sopra l’altro, sullo stesso piano, inoltre questa sovrapposizione può generare false immagini del tutto simili a quelle patologiche, riducendone ulteriormente la sensibilità diagnostica.
I progressi della tecnologia hanno permesso di sviluppare un sistema più sensibile e specifico, la Mammografia 3D o Tomografia Digitale.
In realtà, la tomografia è un’estensione della mammografia digitale.
A differenza dell’esame tradizionale, le immagini vengono acquisite in tre dimensioni, larghezza, lunghezza e profondità, con il grande vantaggio di diminuire l’effetto negativo determinato dalla sovrapposizione dei tessuti.
Dopo aver acquisito delle proiezioni a diversi angoli e a basse dosi, un software di elaborazione li scompone in fette di 1 mm di spessore e ricostruisce una rappresentazione quasi tridimensionale del tessuto esaminato.
Come per la mammografia non è necessaria alcuna preparazione all’esame, non viene utilizzato alcun mezzo di contrasto ne vengono somministrati farmaci.
La tecnica di esecuzione è la stessa, l’esame dura poco più dei 15 minuti e il rischio di esposizione ai raggi X è trascurabile rispetto ai vantaggi derivanti dall’identificazione del tumore.
La tomosintesi oltre ad aumentare del 10-20% il tasso di ricerca dei tumori rispetto alla mammografia tradizionale, riduce il rischio di false diagnosi e migliora la definizione dei tessuti ghiandolari densi tipici delle donne giovani.